La manutenzione dei sensi


Franco Faggiani in "La manutenzione dei sensi" ci racconta di un cambiamento dove si comincia a togliere.


Non più cose da aggiungere, piuttosto si comincia a togliere: rumori, impegni, corse frenetiche.

E si scopre che questa nuova vita più lenta, più semplice, più silenziosa … è bella.

 

Ci mette in contatto con qualcosa di più autentico, qualcosa che pensavamo di aver perduto: una passeggiata nei boschi, il profumo di una pentola che borbotta in cucina, un fiore che fa capolino in giardino, una chiacchierata con un amico.

 

Franco Faggiani ci racconta la storia di Leonardo Guerrieri, vedovo cinquantenne e Martino Rochard, ragazzino taciturno, preso in affido per qualche settimana, ‘una cosa temporanea’, così aveva detto Nina, la giovane figlia partita per l’America.

 

"Il ragazzino non era mai stato ingombrante. Tutt’altro. Anche se già a partire dalla prima settimana a casa aveva tirato fuori un caratteraccio da farmi venir voglia di rispedirlo all’Istituto seduta stante.

 

Aveva avuto dei veri e propri attacchi d’ira, dei rifiuti drastici, arroccandosi su posizioni inamovibili. Senza motivo.

 

Avevo comunque adottato la tattica del soprassedere, preferendo lasciarmi scivolare addosso i suoi problemi. Non volevo farmi coinvolgere in niente che lo riguardasse al di fuori dell’ordinaria amministrazione. Io non ero suo padre, lui non era mio figlio. Qualcun altro avrebbe provveduto."

 

Le elementari di Martino scorrono via tranquille. Quando il ragazzino arriva alle medie, le professoresse segnalano a Leonardo che Martino ha la sindrome di Asperger. Qualche episodio di bullismo, dove Martino risulta essere la vittima, lo portano a una riflessione.

 

"La nostra vita, la mia e quella di Martino, non era più compatibile con Milano. Invece di scorrere fluida, si avvitava con spirali sempre più soffocanti e minacciose, preludio di tempeste."

 

Così Leonardo decide di trasferirsi in montagna, nelle Alpi piemontesi. 

 

In una casa grande ed isolata in mezzo ai boschi ed ai prati d'alta quota.

 

"La casa doveva essere di altri tempi, con legno e pietra fuori e dentro.

Arredi minimalisti, per non dire spartani, come nei rifugi."

 

Ed è qui che avviene il miracolo. Questa vita semplice, in mezzo alla natura, con l’aiuto di Augusto, un vecchio montanaro di quelle parti, lascia crescere Martino con tutte le sue sensibilità.

 

Con discrezione e senza forzature, il ragazzo sarà capace di scoprire le sue passioni, riuscirà a sviluppare la sua autonomia e inizierà a sentirsi a casa.

 

"Quando tornavamo da qualche giorno passato fuori, Martino correva verso il bosco e con le braccia aperte urlava: 'Ehi sono qua, sono tornato, mica sono stato via tanto."

 

Anche Leonardo cresce, comincia a esserci di più, ad avvicinarsi con cautela a questo strano ragazzo, così fragile e così determinato.

 

"A cosa stai pensando?" mi aveva chiesto Martino. "Al fatto che mi piacerebbe abbracciarti".

 

Ero stato sorpreso dalla mia sincerità. "Non lo faccio solo per non darti noia."

 

Una storia di crescita e di cambiamento che ci mostra come anche la fragilità possa essere una risorsa, e se ci si mette in ascolto, si può iniziare ad avventurarsi in quello che potrebbe essere un legame.

 

 


Immagini create con AI