“Solo chi non ha mai provato un vero dolore, può paragonare quello che stavo provando ad una pietra - è pur sempre una cosa viva, la pietra, si può scheggiare, rompere, può trattenere il calore del sole e restituirlo.
Al contrario, io ero un'unica discesa di gelo, di silenzio, di impassibilità. Lo spazio che tu eri venuta a colmare dentro di me si era improvvisamente svuotato e, in quel vuoto, era sceso il freddo siderale di una notte senza fine.”
(da Per sempre di S. Tamaro)
Il Vajont è l'immagine scelta per rappresentare il proprio dolore.
Queste le parole che hanno accompagnato il disegno portato in seduta:
"la distesa di pietre sono la mia anima dopo la rottura con Xxxxx, le montange sono i giudici che mi dicono cosa devo fare, quello a cui non va mai bene niente di quello che faccio.
L'omino sono io, che guardo le montagne con atteggiamento triste e di sfida, la pozzanghera è la traccia dell'acqua che è passata."