Chatto, dunque esisto

Un'intervista a un giovane ex web dipendente

Giovane: "Andavo su internet, giocavo ai videogames, andavo sulla console, passavo da uno schermo all'altro"

 

Intervistatore: "E non staccavi mai?"

 

(da TV7 Ossessione Web - RAI 1 - 2011)

 


Giovane: "Quasi mai, solo per mangiare e dormire. ... Quando ero a scuola il mio pensiero era rivolto al computer, quando ero a casa il mio pensiero era rivolto al computer, dovunque io fossi il mio pensiero era sempre e comunque rivolto a quello che potevo fare una volta tornato al computer. ... Ci stavo molto tempo, 8 - 9 ore al giorno, non studiavo, non uscivo con gli amici, non facevo alcuna attività normale di qualsiasi ragazzo."

 

"Il computer era il mio migliore amico, ma non essendo una persona non può venire considerato il migliore amico. Era semplicemente l'unica persona... l'unico oggetto con cui condividevo le mie giornate" 

 

(da TV7 Ossessione Web - RAI 1 - 2011)

 

il fascino del web
il fascino del web
Chatto dunque esisto
Chatto dunque esisto

Madre: "Essere genitore di questi ragazzi è difficile, perchè secondo me, noi non siamo preparati ad affrontare questo tipo di problema. Il ragazzo non ti segue, non ti ascolta, è assente: non apriva la porta, non rispondeva al telefono. Ci si sente veramente persi. Molti genitori non si rendono conto, secondo me, perchè stare in casa è meglio che stare fuori, quindi il genitore è più tranquillo perchè sa che il figlio sta in camera. Ma, non è così"

 

Nuove identità
Nuove identità
Il fascino del web 2
Il fascino del web 2

 

Giovane: "Non penso più al computer come prima, è soltanto uno strumento di svago, nulla di più, non è più una ragione di vita. Le ragioni di vita per me sono altre: sono i miei obiettivi, le miei amicizie, sono i miei sentimenti. Però rimpiango comunque quegli anni perchè sono stati un grosso buco nella mia vita. E purtoppo di vita ce n'è una sola quindi purtroppo ho sprecato buona parte di questo dono che c'è stato dato."

 

Nasce a Roma il primo ambulatorio per le dipendenze web, al Policlinico Gemelli. Il Dr. Federico Tonioni, psichiatra, riferisce che "su un totale di 240 pazienti, l'80% sono giovani dai 12 ai 24 anni dediti ai social network e soprattutto ai giochi di ruolo on line."

 

(da TV7 Ossessione Web - RAI 1 - 2011)

Il computer in cantina
Il computer in cantina
Strane sorprese
Strane sorprese

Una madre

 

"Rimasi colpito quando Laura, madre di una ragazzina di 15 anni, cominciò a piangere mentre cercava di ringraziarmi. Lo stesso pianto lo aveva fatto un po' di tempo prima davanti a sua figlia con la quale si era sfogata, sicura di aver perso l'ultima briciola di dignità e autorevolezza che pensava ancora di avere. E invece qualche giorno dopo quel pianto, era tornata al cinema con lei, dopo quasi due anni che non accadeva più.

 

Con quel pianto Laura, con la quale avevo fatto più di un colloquio, presenta alla figlia il suo dispiacere profondo, l'impotenza e tutta la mancanza che aveva di lei, senza rimproveri, rivendicazioni e rimpianti.

 

E' stata proprio sua figlia, dopo appena una settimana, a proporle di tornare al cinema, per vedere un genere nuovo e inconsueto ai gusti di sempre."

 

(da Quando internet diventa una droga di Federico Tonioni)

Alcuni consigli per i genitori

 

E’ difficile dare consigli in generale, perché ogni situazione è diversa, sia per l’età del ragazzo, che per il grado di isolamento in cui si trova. E’ sempre meglio intervenire ai primi segnali d’allarme, o, meglio ancora, come prevenzione.

 

Gli esperti suddividono linee guide per giovani fino ai 10 anni, per giovani fino ai 13 anni e per ragazzi sopra i 14 anni (Quando internet diventa una droga, di F. Tonioni). Una cosa importante da non perdere mai di vista è quella di cercare sempre di mantenere una comunicazione.

 

Quando il ragazzo va alle Superiori le regole vanno concordate insieme e se si è già instaurata una dipendenza da internet non si può più staccare la spina del computer, senza aver concordato insieme un percorso condiviso. Spesso sono più utili piccoli gesti, piccole attenzioni per cercare di costruire comunicazioni possibili. Se è accaduto tutto questo spesso, dietro, ci sono fragilità che vanno accolte ed ascoltate. A volte la domanda non è “come faccio a farlo smettere” ma “che significato ha tutto questo”.

 

Paola Palmiotto


Per approfondire

 

Navigare, giocare online, chattare – una guida per i genitori

Dipendenze Svizzera, Radix Svizzera Italiana, 2011

Opuscolo gratuito disponible on line sul sito www.radixsvizzeraitaliana.ch

e anche sul sito www.dipendenzesvizzera.ch

 

Quando intenet diventa una droga

di Federico Tonioni - Einaudi 2011

 

Ringrazio Radix Svizzera Italiana per avermi permesso di pubblicare alcuni fumetti dell'opuscolo.