Enrico Galiano ci racconta la storia di Pietro e dei suoi due padri.
Nando se n’è andato quando Pietro aveva 8 anni senza dare alcuna spiegazione, così, scomparso. Ieri c’era e la mattina dopo non c’era più. Non è che quando c’era fosse poi molto presente …
E poi c’è Paco.
“Non lo vedevo spesso quando ero bambino. Quel poco però mi bastava. E quando Nando se ne andò, decisi che era Paco il mio vero papà. Il suo studio era pieno di atlanti e di libri di geografia, e quando stava con me mi raccontava sempre di luoghi lontani e meravigliosi.”
Pietro è un adulto affermato: professore universitario con moglie e figlio che adora, quando arriva una telefonata da Tenerife: Paco sta morendo e gli chiede di andare da lui. Pietro parte in fretta e furia, vuole arrivare in tempo per salutare Paco. Un viaggio che apre ferite antiche, ricordi e immagini affiorano inaspettate. Perché sono passati 11 anni dall’ultima volta che ha visto Paco? Come è stato possibile? Ed in questo ritornare da Paco, compare anche Nando, perché? Cosa vuole? Perché non mi lascia in pace?
Enrico Galiano ci racconta che è possibile rileggere la propria infanzia con occhi più adulti. E’ possibile ricomporre la geografia del proprio dolore, un dolore perfetto, come dice il titolo.
Ma è proprio dal dolore che si può crescere. E' possibile trovare un equilibrio nuovo che può sorprenderci.