Il pre-patriarcato nella mitologia sumera

Una lettura simbolica secondo la psicologia analitica

 

di Paola Palmiotto

Persiani editore, 2009

Alcuni miti sumeri sono interpretati come se fossero dei sogni. Gli dei sumeri ci mostrano una mitologia dove non c'è più l'archetipo della Grande Madre e dove non c'è ancora la supremazia incontrastata di Zeus. Il dio Enki, "colui la cui parola è giusta", rappresenta il maschile del pre-patriarcato. Ciò che lo caratterizza non è il conflitto, non è lo scontro, ma piuttosto la saggezza, l'integrazione di parti diverse, la capacità di trovare soluzioni altre.

 

"Ci sono due tipologie di eroi, l'eroe solare che combatte il mostro e conquista nuovi poteri, metafora dell'Io nascente che si differenzia dalla madre, e l'eroe lunare che scende nell'inconscio e si riconcilia al Sè, acquisendo rinnovamento e saggezza."

(da L'eroe dai mille volti di J. Campbell)

 

"Inanna riesce così a salvarsi, può ritornare dal mondo degli Inferi, ma a un prezzo, deve trovare un sostituto che scenda al posto suo. ... L'incontro con l'Ombra ha portato a una rinascita, a una trasformazione e qualcosa deve essere lasciato andare. Qualsiasi processo di cambiamento comporta la nascita di una parte nuova insieme alla perdita di qualcosa di preesistente. Ed è questo il nuovo equilibrio raggiunto da Enki (dio della saggezza), se da un lato protegge la figlia e la fa rinascere, dall'altro le fa pagare un prezzo: c'è bisogno di un sostituto. 

Il sostituto di Inanna sarà Dumuzi, l'unico che non ha mostrato devozione ad Inanna e non si è mostrato afflitto per la sua perdita. Lui che è diventato Re grazie al matrimonio con Inanna. Chi non è in contatto con il proprio Sè (insieme dell'Io e dell'inconscio), perde il dono della fecondità. L'ipertofia dell'Io porta aridità ..." 

Disegno della Coppia da Nippur, Sumer, 3.000 a.C. - Museo Nazionale di Bagdad
Disegno della Coppia da Nippur, Sumer, 3.000 a.C - Museo Nazionale di Bagdad

Jung interpreta il mito accadico della Discesa di Istar agli inferi (non poteva conoscere la versione sumera poichè è stata tradotta solo dopo la sua morte) come l'incapacità di Tamuz (omologo di Dumuzi) di affrancarsi dal potere di Istar (omologa di Inanna) che, implacabile, lo condanna agli Inferi. Questa interpretazione dalla parte di Tamuz, riflette il mito dell'eroe solare, metafora dell'Io nascente che si vuole differenziare dalla madre. Jung parla di un Io ancora adolescente, che fa dei tentativi per differenziarsi dalla madre, ma non è ancora sufficientemente adulto per riuscirci, come il vischio, che si differenzia dall'albero, ma avvizzisce quando se ne distacca (Jung, 1952).

Se interpretiamo il mito dalla parte di Inanna, vediamo rappresentato l'eroe lunare che scende negli Inferi per riconciliarsi al Sè. Inanna scendendo negli Inferi perde tutto, per poter rinascere a nuova vita. ... l'una interpretazione non esclude l'altra, come in quelle figure ambigue in cui figura e sfondo possono alternarsi a seconda di cosa si vuole mettere a fuoco.

(da Il pre-patriarcato nella mitologia sumera di P. Palmiotto)

 


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